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“La leadership è una pratica, che chiunque può apprendere e perfezionare attraverso l’allenamento” Umbria Business School intervista a Stefano Zordan fondatore dell’Adriano Olivetti Leadership Institute

“La leadership è una pratica, che chiunque può apprendere e perfezionare attraverso l’allenamento” Umbria Business School intervista a Stefano Zordan fondatore dell’Adriano Olivetti Leadership Institute
Buongiorno Stefano, lei è il fondatore dell’OLI– Adriano Olivetti Leadership Institute che è il primo centro italiano di formazione permanente dedicato allo studio e all’esercizio della leadership adattiva. Ci spiega come nasce questo Istituto e quali sono i suoi obiettivi principali?

Ho scoperto la leadership adattiva mentre studiavo all’Università americana di Harvard. Questo approccio di formazione alla leadership è stato sviluppato dai professori Marty Linsky e Ronald Heifetz. Rimasto profondamente colpito dalla loro intuizione di descrivere la leadership come la capacità di aiutare le proprie comunità a progredire, ho lavorato per loro come assistente e ho tradotto in italiano i loro scritti.

Nel 2019 ho fondato l’Associazione “Sistema Italia”, con l’obiettivo di diffondere nel nostro Paese la pratica della Leadership Adattiva. Visto l’interesse riscosso, in pandemia ho fondato una scuola di formazione e ho creato l’Adriano Olivetti Leadership Institute che trova sede nell’iconico edificio dei servizi sociali della Olivetti.

 

Quali sono i principi a cui si ispira la Leadership Adattiva ®?

L’approccio della Leadership Adattiva si differenzia dalle tradizionali concezioni di leadership perché vede l’esercizio di quest’ultima come un’attività, svincolata, quindi, dal possesso di specifiche caratteristiche personali; la leadership è, piuttosto, una pratica, che chiunque può apprendere e perfezionare attraverso l’allenamento. Uno degli obiettivi di OLI è stimolare un ripensamento nell’immaginario collettivo, per cui la leadership non sia più considerata come riservata a persone che ricoprono posizioni di autorità o individui dotati di specifiche competenze o caratteristiche personali, diffondendo l’idea che la leadership riguarda ognuno di noi e che le occasioni per esercitarla sono più frequenti di quanto non si pensi, basta avere le “lenti” giuste per poterle riconoscere.

 

In che modo la Leadership Adattiva ®si “sposa” con la filosofia di Adriano Olivetti?

In un’epoca caratterizzata dal cambiamento e dall’incertezza, le figure chiamate ad esercitare leadership faticano a trovare risposte efficaci alla complessità delle sfide attuali. Questa complessità presenta problemi che non si risolvono solo applicando soluzioni tecniche, ma richiedono di mobilitare tutte le persone coinvolte affinché si assumano la responsabilità del lavoro necessario a far progredire un gruppo. Questa visione coniuga la Leadership Adattiva e il pensiero di Adriano Olivetti sull’azione comunitaria, azione in cui ciascuno nel proprio ambito e nella propria funzione lavora ad un fine comune e coordinato”.

 

Ha dichiarato spesso che “Come da definizione, l’adattamento è un mix di perdita e di conservazione” Che implicazioni ha questo concetto nel contesto aziendale?

Il contesto attuale porta le aziende a confrontarsi con una complessità crescente, dove i problemi come la sempre maggiore competizione nei mercati, la rapida trasformazione tecnologica, i costi dell’energia  e delle altre materie prime, la difficoltà a reperire forza lavoro adeguatamente preparata, l’instabilità internazionale e i cambiamenti climatici, non possono essere risolti applicando soluzioni note. Si tratta di sfide che necessitano della capacità di adattarsi a situazioni inedite.

Un approccio adattivo alla leadership innesca gli apprendimenti necessari per portare un sistema a ripensare, almeno in parte, la propria identità, a mettere in discussione atteggiamenti ormai consolidati, ad adottare nuove prospettive, ad avviare nuovi modi di lavorare insieme, ad implementare esperimenti coraggiosi e a mobilitare diverse fazioni affinché possano partecipare a questo processo.

Proprio come in biologia, anche l’adattamento delle organizzazioni – e quindi delle aziende – implica l’eliminazione delle caratteristiche non più necessarie, il mantenimento di quelle ancora utili e lo sviluppo di nuove conoscenze, in un processo di conservazione e di perdita. L’esercizio della leadership ha quindi molto a che fare con la gestione della perdita, tema che trova nella cornice della Leadership Adattiva una centralità inedita, completamente ignorata dalla maggior parte delle teorie sul cambiamento. In questo senso, esercitare leadership significa saper anche cogliere le paure della perdita causate da un processo di cambiamento e sperimentare pratiche che aumentino la possibilità di prosperare.

 

Infine, Le chiediamo se ci offre una piccola anticipazione sul percorso che farà in collaborazione con Umbria Business School il 21 novembre.

Il modello della Leadership Adattiva agisce non solo da un punto di vista teorico, ma coglie occasioni pratiche di apprendimento di leadership nelle dinamiche di gruppo. Alle persone e alle organizzazioni che si avvicinano alla pratica della Leadership Adattiva non vengono fornite formule magiche per risolvere le loro sfide di adattamento, bensì vengono offerti strumenti di diagnosi, interpretazione e intervento con l’obiettivo di stimolare il loro gruppo di riferimento alla presa di coscienza e alla responsabilizzazione rispetto al lavoro che ognuno deve fare per venire a capo della sfida. Le attività di diagnosi e di interpretazione solitamente trascurate dagli altri approcci, diventano centrali per la Leadership Adattiva, spostando l’attenzione da un approccio volto alla risoluzione dei problemi ad un approccio centrato sulla gestione degli stessi.

 

Quali pensa siano i principali  vantaggi che questo percorso sulla Leadership Adattiva apporterà ai partecipanti?

Questo corso permette di sviluppare la capacità di riconoscere quelle sfide che richiedono un intervento di leadership e fornisce un approccio pratico per far fronte in modo più preparato alla sfide con cui i partecipanti si devono confrontare, tanto nella vita professionale quanto in quella privata e sociale.

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AUTORE: Michele
DATA: 19 APR 2023
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