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Innovazione, curiosità, creatività ed empatia: Ileana Stigliani ci parla dei vantaggi del Design Thinking per le aziende.

Innovazione, curiosità, creatività ed empatia: Ileana Stigliani ci parla dei vantaggi del Design Thinking per le aziende.

“Il Design Thinking è un approccio all’innovazione che si presta particolarmente alla risoluzione di problemi complessi, perché consente di capire quali sono le cause del problema e quindi di sviluppare soluzioni innovative che vanno a soddisfare i bisogni spesso inespressi dei propri clienti, siano essi aziende o consumatori finali.” Ne è convinta Ileana Stigliani, Professore Associato presso la Business School dell’Imperial College di Londra e prima classificata nel 2018 dalla prestigiosa rivista internazionale “Poets & Quants” tra i 40 migliori professori di business al mondo sotto i 40 anni, che in questa breve intervista a Umbria Business School spiega perchè il Design Thinking è importante per le aziende e quali sono i principali vantaggi di questo approccio.

 

Ci spiega cos’è per lei il Design Thinking e in che modo questo approccio può essere utile alle aziende?

Il Design Thinking è un approccio all’innovazione che si basa sulla comprensione dei bisogni degli utilizzatori finali di un prodotto o di un servizio e che si presta particolarmente bene alla risoluzione di problemi complessi, ambigui, dove l’ambiguità non riguarda solo le cause del problema ma anche le possibili soluzioni. E’ un approccio che aiuta le aziende in maniera positiva perché consente loro di capire quali sono le cause del problema e quindi di sviluppare delle soluzioni che vanno a soddisfare i bisogni spesso inespressi dei propri clienti siano essi aziende o consumatori finali.

 

Che cos’è per lei l’innovazione e quanto sarà importante in questo periodo di complessità?

L’innovazione per me è immaginare il mondo come potrebbe essere piuttosto che com’è. E’  alterare lo status quo, attraverso delle soluzioni nuove o la creazione di nuove combinazioni di soluzioni esistenti ed è un imperativo per le aziende. L’innovazione è oggi una questione di sopravvivenza, nel senso che siamo in una fase in cui l’incertezza, l’ambiguità, la trasformazione dei vari settori è talmente veloce che le imprese non possono non innovare.

 

Lei ha più volte evidenziato come la curiosità, l’empatia e la creatività siano doti importanti  per i manager del presente ed i leader del futuro. Ci spiega brevemente perché ovvero in che modo queste doti aiutano i manager ad affrontare e risolvere i problemi?

Riuscire a innovare è un imperativo ed è una questione di sopravvivenza e se innovare significa immaginarsi scenari futuri, immaginarsi il mondo come potrebbe essere, di sicuro la creatività è una componente fondamentale. Di fatto non ci saremmo evoluti se non fossimo stati creativi. Al tempo stesso, la curiosità, quindi la dote che ci consente di cercare e di capire cosa non funziona, cosa potrebbe essere migliorabile è altrettanto importante e per questo rappresenta un altro motore dell’innovazione. L’empatia è la capacità di mettersi nei panni di coloro che vivono il problema sulla propria pelle. Quindi, cambiare prospettiva e calarsi nella prospettiva di coloro per i quali stiamo sviluppando delle soluzioni ci aiuta sicuramente a svilupparle in modo tale che soddisfino i veri bisogni degli utilizzatori finali.

 

La creatività e l’empatia sono doti innate, che fanno parte del bagaglio personale di ciascuno di noi, o sono abilità si possono “allenare”?

Ovviamente c’è una componente innata nella creatività, ma tutti nasciamo con l’empatia e comunque queste sono delle doti o delle abilità che possono essere assolutamente sviluppate e coltivate con la pratica e con l’esperienza, quindi, per esempio l’applicazione del design thinking è basata proprio sullo svolgimento di attività che aiutano a coltivare l’empatia, aiutano a sviluppare creative confidence”, sicurezza nella propria abilità di sviluppare delle nuove idee e a utilizzare l’immaginazione che tutti abbiamo è una questione solo di coltivarla o meno.

 

Concludiamo l’intervista chiedendole in che modo l’approccio del Design Thinking può essere utile alle PMI.

Le PMI si trovano sicuramente in una posizione privilegiata perché rispetto alle grandi imprese, alle grandi multinazionali, hanno una maggiore flessibilità che può consentire loro di cambiare la prospettiva e soprattutto di mettersi in gioco progettando nuovi processi interni e soluzioni destinate ai clienti e ai consumatori finali.

 

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AUTORE: Michele
DATA: 09 MAG 2022
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