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Cybersecurity e PMI: il vero vantaggio competitivo è nelle competenze delle persone

Il Cyber Index PMI Umbria 2024, presentato da Confindustria Umbria lo scorso febbraio, porta alla luce una dinamica rilevante per le imprese regionali: la transizione digitale avanza, ma la sicurezza resta fragile se non supportata da competenze e comportamenti adeguati.
L’indice di maturità cyber delle PMI umbre si attesta a 48/100 — un risultato migliore rispetto alla media del Centro Italia (41/100), ma ancora distante dal benchmark nazionale (51/100). Inoltre, solo l’11% delle imprese dichiara di aver subito una violazione negli ultimi quattro anni, un dato che suggerisce una certa resilienza, ma anche una possibile sottostima delle minacce più “silenziose”, soprattutto quelle basate sull’ingegneria sociale.
I dati del rapporto mostrano un trend chiaro: la maggior parte degli incidenti informatici nelle PMI italiane, e umbre, non deriva da attacchi altamente sofisticati, ma da errori apparentemente banali.
Password deboli, mancate verifiche, clic impulsivi su e-mail sospette: comportamenti quotidiani che sfuggono ai sistemi automatici e che fanno delle persone l’anello più esposto della catena.
In questo senso, il Report sottolinea come la tecnologia rappresenti solo una parte del problema e della soluzione. Una dotazione tecnologica adeguata non produce risultati duraturi se non è integrata da competenze diffuse e da una cultura organizzativa capace di sostenere comportamenti corretti.
La formazione continua emerge come uno dei driver principali della maturità cyber. Le imprese che hanno introdotto programmi periodici di awareness, procedure interne strutturate e responsabilità chiare registrano livelli di rischio significativamente inferiori.
Per le PMI umbre, spesso caratterizzate da strutture snelle, questo significa agire su tre leve:
- Consapevolezza: comprendere che ogni collaboratore, indipendentemente dal ruolo, può essere l’obiettivo di un attacco.
- Competenze di base: riconoscere i segnali di rischio, gestire correttamente gli accessi, adottare buone pratiche quotidiane.
- Comportamenti organizzativi: definire protocolli semplici, condivisi e sistematicamente applicati.
La formazione non solo riduce la vulnerabilità, ma aumenta la continuità operativa e rafforza la fiducia interna ed esterna, elementi centrali per qualsiasi percorso di crescita aziendale.
Di fronte a questi dati, il punto non è chiedersi se investire in cybersecurity, ma: le nostre persone hanno le competenze per trasformare la tecnologia in protezione reale?
Perché, come ricorda il Report, la prima e più efficace misura di sicurezza resta la qualità delle decisioni quotidiane prese dalle persone.
Ed è proprio per rispondere a questa esigenza crescente di competenze che SFCU, nell’ambito del progetto Umbria Digital Data (UDD) promosso da Confindustria Umbria, propone il corso “Proteggere valore e dati d’impresa: Cybersecurity e Continuità Operativa nel Mondo Digitale”, in programma il 28/11, 05/12 e 12/12/2025, dedicato a fornire strumenti concreti sulle principali minacce, sui framework di riferimento e sull’integrazione della business continuity nei processi aziendali.
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DATA: 17 NOV 2025
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